Fara San Martino custodisce segreti nel parco nazionale della Majella con i suoi gioielli di pietra che siamo andati a scoprire durante un pomeriggio di prima estate.

Il borgo di Fara San Martino è considerato “capitale mondiale della pasta” per la presenza dei pastifici Delverde, De Cecco, Cocco che caratterizzano il territorio. Il centro storico di Fara San Martino custodisce molti tesori da visitare nella parte antica del borgo medievale di Terra Vecchia con le chiese, le viette caratteristiche e un silenzio rotto dal rumore dell’acqua che accompagna la passeggiata per raggiungere i punti panoramici.

L’aspetto naturalistico è uno dei punti di rilievo di uno dei borghi più belli d’Italia per lo sviluppo turistico. Oltre alle grotte di natura carsica che ci sono nel territorio, sono particolarmente suggestive le Sorgenti del Fiume Verde e le Gole di San Martino con i ruderi antichi dell’omonimo monastero benedettino.

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Sorgenti Fiume Del Verde

Come arrivare al Monastero di San Martino:

Per raggiungere i suggestivi ruderi dell’antico Monastero di San Martino in Valle occorre attraversare una gola talmente stretta che in alcuni punti allargando le braccia si riescono a toccare le due pareti della montagna, infatti la distanza è di appena 2 metri. Prima di addentrarsi nelle gole, sulla parete si scorgono i segni arrotondati che simulano quelli di una gomitata, infatti secondo la leggenda fu proprio San Martino ad aprire la roccia con la sola forza dei gomiti per consentire l’accesso alla montagna e costruire la chiesa.

Un percorso breve ma intenso in cui si ha l’impressione di essere inghiottiti dalla terra per entrare in uno dei valloni appenninici: il vallone di Santo Spirito.

Una volta usciti dalle gole, appare davanti agli occhi quello che definiamo il gioiello di pietra della Majella con i resti del Monastero di San Martino inserito in armonia nella roccia. Il monastero è rimasto colpito più volte dall’alluvione e riportato alla luce dagli stessi abitanti del posto che scavarono con arnesi di uso quotidiano, come testimoniano i resti trovati durante gli ultimi scavi.

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Come tutti gli eremi della Majella, anche nel Monastero di San Martino c’è la presenza dell’acqua che confluisce in un punto rendendo l’atmosfera magica al solo suono delle gocce di acqua benedetta.

Questo luogo di raccoglimento spirituale per monaci ed eremiti è visitabile durante l’esperienza: i segreti custoditi nel Parco Nazionale della Majella con il supporto professionale di guide locali che hanno l’accesso al monastero consentendo ai turisti di entrare in un luogo suggestivo, quasi segreto che custodisce uno dei gioielli di pietra della Majella.

A Fara San Martino fascino e mistero sono gli elementi caratterizzanti; il territorio merita di essere scoperto per vivere un’esperienza autentica e ripercorrere le tracce di un tempo passato che si intreccia con gli elementi che danno vita ad uno dei prodotti più amanti nel mondo: la pasta.

Il percorso di scoperta di questi luoghi scenografici consente ai più esperti di raggiungere la vetta più alta della Majella: il Monte Amaro (m. 2.793).

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